Intelligenza Artificiale e Conformità

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L’emergere rapida dell’Intelligenza Artificiale (IA) in vari settori offre opportunità senza precedenti ma anche sfide legali complesse. Le organizzazioni che sviluppano o integrano applicazioni IA devono innanzitutto definire chiaramente la distribuzione dei diritti di proprietà intellettuale relativi ai modelli, ai dati di addestramento e alle uscite generate. In assenza di accordi contrattuali chiari, può sorgere incertezza sulla proprietà, sulle condizioni di licenza e sulla responsabilità, con il rischio di procedimenti legali costosi e ritardi nell’esecuzione dei progetti in caso di controversie.

Inoltre, l’implementazione responsabile dell’IA richiede che le organizzazioni sviluppino quadri di conformità dettagliati. Ciò include linee guida per la raccolta dei dati, il monitoraggio dei bias algoritmici e meccanismi di intervento umano nelle decisioni automatizzate. Mentre le autorità dell’UE finalizzano la legge sull’IA, le aziende devono sviluppare proattivamente roadmap di governance che identifichino i sistemi IA ad alto rischio, pianifichino i processi di certificazione e garantiscano il monitoraggio continuo dei modelli.

Contratti di IA e Proprietà Intellettuale

Quando si redigono contratti per la fornitura o lo sviluppo di modelli IA, è fondamentale fare un inventario dettagliato di tutti i diritti di proprietà intellettuale coinvolti. I team legali definiscono negli accordi di licenza chi detiene la proprietà del nucleo algoritmico sottostante, quali diritti si applicano al codice sorgente e quali restrizioni si applicano alla riutilizzazione dei modelli in progetti futuri. Ciò evita qualsiasi ambiguità riguardo al diritto di copiare, modificare o rivendere i modelli.

È altrettanto importante definire le modalità relative alle uscite generate dall’IA, come testi, immagini o dati di raccomandazione generati automaticamente. Le clausole contrattuali specificano se queste uscite diventano automaticamente di proprietà del cliente e in quali condizioni possano essere concesse licenze a terzi. Le clausole di limitazione della responsabilità considerano scenari in cui le uscite potrebbero comportare problemi legali – ad esempio, in caso di violazione dei diritti di terzi o profilazione indesiderata.

Inoltre, si aggiungono clausole di trasparenza che obbligano i fornitori a fornire documentazione sull’architettura dei modelli, sugli insiemi di dati di addestramento e sui test di performance. Queste clausole servono come garanzie legali per pratiche IA responsabili, consentendo ai clienti di avere visibilità sui possibili bias, sull’origine dei dati e sulle limitazioni tecniche delle soluzioni IA fornite.

Governance e Politica sull’IA

Le organizzazioni devono sviluppare una politica formale sull’IA che copra tutto, dalla raccolta dei dati alla regolamentazione delle regole procedurali per l’intervento umano. I documenti politici includono criteri per la selezione degli insiemi di dati – comprese le norme di privacy ed etiche – e quadri per il monitoraggio continuo del comportamento dei modelli per rilevare eventuali bias indesiderati o deviazioni nelle performance. I comitati di governance supervisionano la conformità e forniscono consulenza sulle decisioni strategiche relative all’IA.

Un elemento essenziale della governance dell’IA è l’implementazione di meccanismi per il riconoscimento dei bias e il monitoraggio dell’equità durante tutto il ciclo di vita dei modelli. I team tecnici eseguono regolarmente audit sugli insiemi di dati di addestramento e di test per rilevare e correggere le anomalie nei risultati dei modelli. Gli esperti legali ed etici convalidano che tali procedure siano conformi alle leggi contro la discriminazione e agli obblighi in materia di diritti umani.

Inoltre, una richiesta « Human-in-the-loop » garantisce che le decisioni automatizzate possano sempre essere esaminate da personale qualificato prima di essere applicate. Ciò impedisce danni non intenzionali causati dalle decisioni dell’IA e consente alle parti interessate di opporsi a un’eccessiva autonomia dei sistemi. Le linee guida procedurali specificano come e quando deve intervenire l’umanità.

Valutazioni d’Impatto sull’IA

Per le applicazioni IA ad alto rischio, come il riconoscimento facciale o gli algoritmi predittivi di recidiva, è essenziale effettuare valutazioni di impatto sull’IA (AIIA). Queste valutazioni comprendono un’analisi approfondita dei rischi potenziali di discriminazione, privacy e sicurezza. I team identificano i diritti degli individui interessati, valutano la probabilità di danni e sviluppano misure di mitigazione che vengono giuridicamente documentate in un rapporto di impatto.

Le AIIA sono effettuate da team interdisciplinari di data scientist, giuristi ed etici. L’analisi di impatto include flussi di lavoro per scenari di analisi – ad esempio, quali gruppi di popolazione potrebbero essere svantaggiati in modo sproporzionato – e verifica se i controlli tecnici proposti, come l’addestramento avversariale o la privacy differenziale, mitighino efficacemente i rischi identificati.

Una volta completati, i rapporti AIIA servono come input per le decisioni gestionali riguardanti le scelte Go/No-Go. Gli enti di regolamentazione possono richiedere questi rapporti, in particolare durante l’applicazione delle classificazioni basate sul rischio nella legge europea sull’IA. I team legali si assicurano che i rapporti rispettino i requisiti di formato e che tutte le misure di mitigazione siano collegate ai responsabili e alle date di controllo.

Regolamentazione dell’IA dell’UE e Roadmap Proattive

Con l’imminenza della legge europea sull’IA, le organizzazioni devono classificare i sistemi IA a rischio in base alla matrice di rischio proposta. Le roadmap di conformità pianificano l’implementazione delle certificazioni, dei protocolli di monitoraggio e della registrazione obbligatoria nel registro europeo dell’IA. I team legali supervisionano i tempi di conformità e integrano questi requisiti nella pianificazione dei progetti.

Le roadmap strategiche comprendono anche un processo iterativo per riesaminare regolarmente le IA a rischio, traducendo i cambiamenti nelle definizioni legali o nelle evoluzioni tecnologiche in procedure di conformità adeguate. Questo garantisce che l’organizzazione non ritardi quando la legge sull’IA entrerà in vigore, e che i sistemi esistenti vengano adattati in tempo.

Infine, le roadmap includono programmi di formazione trasversali per tutti i dipendenti, in modo da mantenere continuamente la consapevolezza delle esigenze dell’IA, degli standard etici e degli eventi relativi alla supervisione. Radicando la governance dell’IA in modo strutturale, l’organizzazione diventa più flessibile, equilibrando innovazione e conformità legale.

Gestione dei Fornitori e Obblighi Contrattuali

I contratti con i fornitori di IA devono includere obblighi espliciti per eseguire audit continui dei bias, in cui revisori esterni o commissioni indipendenti testano regolarmente i modelli per rilevare bias indesiderati. I fornitori devono fornire dichiarazioni dettagliate che interpretano i risultati dei modelli e le caratteristiche utilizzate, nell’ambito degli obblighi di trasparenza.

Inoltre, i contratti devono prevedere procedure di validazione e riaddestramento dei modelli: quando indicatori di performance, come il punteggio F1 o l’AUC, scendono sotto determinate soglie, deve essere automaticamente attivata una fase di validazione o riaddestramento. Questi trigger tecnici sono giuridicamente registrati in modo che le parti siano responsabili quando non vengono raggiunti gli standard di qualità concordati.

Infine, gli accordi con i fornitori di IA devono includere clausole sulla continuità e la gestione delle uscite, in cui, in caso di interruzione della collaborazione, il codice sorgente così come la documentazione sull’architettura dei modelli e sui dati di addestramento devono essere trasferiti in modo sicuro. Ciò impedisce la dipendenza da un fornitore unico e garantisce certezze giuridiche e tecniche durante il passaggio a nuovi partner IA.

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