Ordine ai genitori o tutori di bambini di età inferiore ai dodici anni

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Lo strumento dell’ordine rivolto ai genitori o tutori di bambini di età inferiore ai dodici anni rappresenta uno dei poteri preventivi più significativi conferiti al sindaco nel contesto del mantenimento dell’ordine pubblico e della sicurezza all’interno dei confini comunali. Il legislatore ha stabilito una base giuridica attraverso l’articolo 172b della legge sui comuni, che consente alle autorità locali di intervenire quando vengono osservati comportamenti disturbanti ricorrenti da parte di minori e quando sussiste un timore serio di possibile escalation di tali comportamenti. Questa misura è esplicitamente rivolta ai bambini che hanno già sviluppato un modello di comportamento indesiderato negli spazi pubblici, bilanciando gli interessi della società e la protezione dei cittadini vulnerabili con i diritti fondamentali dei genitori di crescere i propri figli. L’ordine non è quindi una semplice formalità amministrativa, ma uno strumento giuridico attentamente calibrato, strettamente collegato a obiettivi politici più ampi relativi al mantenimento dell’ordine, alla prevenzione di comportamenti destabilizzanti e alla protezione della coesione sociale nei quartieri e nelle comunità.

Il carattere preventivo dell’articolo 172b riflette un chiaro cambiamento nella strategia di applicazione: l’accento non è posto principalmente sulla sanzione, ma sull’intervento tempestivo per prevenire l’escalation prima che diventino necessarie misure penali. Ciò comporta un delicato equilibrio tra intervento familiare e sicurezza pubblica, con il sindaco come autorità centrale, che bilancia gli interessi del bambino e quelli della comunità. Attraverso l’emissione di un ordine, le autorità possono intervenire in tempo per prevenire comportamenti che disturbano strutturalmente l’ordine pubblico, riducendo così i danni potenziali per terzi. In alcuni casi, le conseguenze della non conformità sono tangibili; i cittadini possono essere direttamente colpiti da comportamenti disturbanti ripetuti, che vanno dall’intimidazione a danni materiali o fisici. In questo contesto, l’ordine non è solo un passaggio amministrativo, ma una risposta giuridica e politica a rischi concreti nella società.

Quadro giuridico e autorità

Il quadro giuridico dell’ordine rivolto ai genitori di bambini di età inferiore ai dodici anni è stabilito dall’articolo 172b della legge sui comuni, che conferisce espressamente al sindaco l’autorità di agire in via preventiva contro i comportamenti disturbanti ricorrenti dei minori. Questa disposizione integra gli strumenti già esistenti per il mantenimento dell’ordine pubblico, come stabilito negli articoli 172 e 174 della stessa legge, e sottolinea il ruolo centrale del sindaco come custode della sicurezza locale. La concezione giuridica di questo articolo mira a creare un equilibrio tra la libertà dei genitori di educare i propri figli e la necessità sociale di proteggere l’ordine pubblico. Il legislatore ha deliberatamente scelto una misura che interviene a livello familiare, senza ricorrere immediatamente agli strumenti più invasivi della protezione dell’infanzia, come il collocamento fuori casa o interventi familiari intensivi.

L’applicazione dell’articolo 172b implica che il sindaco abbia ampia discrezionalità nel determinare quando la gravità di una situazione giustifica l’emissione di un ordine. Ciò richiede un’analisi sistematica e documentata del comportamento del bambino, degli incidenti precedenti e del contesto in cui si verificano. L’ordine è specificamente destinato ai bambini che disturbano ripetutamente l’ordine pubblico e non può essere applicato ai primi trasgressori. Questa limitazione sottolinea il carattere preventivo e non punitivo dell’autorità: si concentra sul controllo dell’escalation e sulla prevenzione dei rischi, piuttosto che sull’imposizione di una sanzione basata su un singolo episodio.

Inoltre, il quadro giuridico garantisce che l’ordine sia sempre proporzionato alla gravità della perturbazione e alle circostanze specifiche del bambino e della famiglia. Esso definisce esplicitamente le responsabilità dei genitori o tutori e collega a queste l’obbligo di supervisione e rispetto. Il sindaco può applicare l’ordine a livello regionale o comunale, rendendo questo strumento un complemento alle strategie locali più ampie in materia di sicurezza e mantenimento dell’ordine. Il quadro prevede anche i parametri relativi alla durata, alla modifica e alla revoca dell’ordine, garantendo così proporzionalità e flessibilità.

Obiettivo dell’ordine

L’obiettivo dell’ordine rivolto ai genitori o tutori di bambini di età inferiore ai dodici anni è prevenire l’escalation di comportamenti indesiderati negli spazi pubblici, concentrandosi sulla protezione dei cittadini, sul mantenimento dell’ordine pubblico e sulla riduzione al minimo del rischio di danni o lesioni a terzi. Questo strumento non è concepito come misura penale, ma come strumento preventivo per impedire la ricorrenza di comportamenti disturbanti. Si applica alle situazioni in cui i bambini disturbano ripetutamente e sistematicamente l’ordine pubblico e in cui esiste un timore serio che tali comportamenti possano continuare o peggiorare.

L’ordine ha anche lo scopo di rafforzare il ruolo dei genitori o tutori rendendoli esplicitamente responsabili della supervisione e dell’accompagnamento del proprio figlio. Il legislatore riconosce che i genitori sono un anello cruciale per prevenire comportamenti destabilizzanti e controllare condotte a rischio. Assegnando loro responsabilità giuridiche, il carattere preventivo dello strumento può esprimersi pienamente. L’ordine funge inoltre da segnale: avverte i genitori della gravità della situazione e incoraggia un intervento tempestivo prima che il comportamento del bambino conduca a incidenti dannosi.

L’ordine presenta anche una rilevante dimensione politica: si integra nelle strategie locali di mantenimento dell’ordine, nella politica giovanile e negli interventi sociali mirati a ridurre le molestie giovanili e rafforzare la sicurezza comunitaria. Collegandolo a un approccio più ampio alla politica giovanile, si evita che i singoli casi siano trattati isolatamente, permettendo così un miglioramento strutturale dell’ordine pubblico. La misura è deliberatamente temporanea e limitata, rafforzandone la proporzionalità e l’efficacia.

Contenuto dell’ordine – supervisione del bambino

L’ordine può obbligare i genitori o tutori a garantire che il bambino non si trovi in determinate aree senza la presenza di un genitore o tutore designato, e che non frequenti luoghi accessibili al pubblico in determinati giorni o orari. Lo scopo di questa restrizione è duplice: minimizzare il rischio di comportamenti disturbanti ripetuti e proteggere il bambino da situazioni in cui lui stesso o altri potrebbero essere a rischio. La formulazione giuridica dell’ordine richiede l’identificazione chiara dei luoghi e degli orari vietati, nonché del genitore o tutore responsabile.

L’ordine può inoltre consentire la nomina di un massimo di due altri supervisori, offrendo flessibilità nell’attuazione e permettendo ai genitori di adempiere praticamente alla misura. Il carattere preventivo dell’ordine implica che esso debba sempre essere proporzionato e mirato, con riferimento esplicito ai comportamenti che ne hanno determinato l’adozione. L’ordine può essere emesso oralmente o per iscritto, ma la documentazione scritta è essenziale per garantire chiarezza giuridica e controllo sul rispetto.

L’ordine sottolinea anche la collaborazione tra genitori o tutori e autorità. Non si tratta solo di una restrizione, ma della creazione di un quadro in cui i genitori partecipano attivamente all’orientamento del comportamento del bambino. Il coinvolgimento dei genitori è cruciale per il successo dello strumento, poiché il rispetto delle disposizioni è efficace solo se la supervisione è realmente assicurata e viene fornito un accompagnamento preventivo.

Durata e validità dell’ordine

L’ordine è sempre temporaneo e ha una validità massima di tre mesi, con la possibilità per il sindaco di modificarlo o revocarlo durante tale periodo. Questa durata è deliberatamente breve per garantire proporzionalità e principio di sussidiarietà, evitando di limitare eccessivamente la libertà educativa dei genitori. La durata limitata consente anche di valutare l’efficacia dell’ordine e di adattarlo qualora il comportamento del bambino cambi o le circostanze familiari migliorino significativamente.

Durante il periodo di validità, il sindaco può concedere esenzioni in casi specifici, ad esempio se i genitori dimostrano che sono state adottate misure alternative adeguate o se circostanze eccezionali rendono irragionevole il rispetto rigoroso dell’ordine. Questa flessibilità rafforza il carattere preventivo dello strumento, il cui obiettivo principale è guidare e prevenire comportamenti indesiderati piuttosto che punire.

La natura temporanea dell’ordine favorisce anche l’efficienza amministrativa del comune, poiché le misure temporanee richiedono procedure meno complesse rispetto a interventi prolungati o pratiche formali di protezione dell’infanzia. Contemporaneamente, lo strumento fornisce un quadro giuridico chiaro in cui i genitori sanno cosa ci si aspetta da loro, mentre le autorità possono controllare efficacemente il rispetto e prevedere azioni successive appropriate in caso di violazione.

Criteri di applicazione

L’applicazione dell’ordine ai genitori o tutori di bambini di età inferiore ai dodici anni è strettamente vincolata a criteri specifici, come stabilito dall’articolo 172b della Legge Comunale. In primo luogo, deve trattarsi di comportamenti ripetutamente disturbanti del minore in un contesto pubblico. Tali comportamenti possono manifestarsi individualmente o in gruppo e devono essere dimostrabili, ad esempio tramite segnalazioni precedenti alla polizia o al comune, oppure attraverso rapporti di incidenti documentati. È essenziale che il bambino non sia un primo trasgressore; il legislatore ha deliberatamente limitato l’uso di questo ordine ai casi in cui esiste un modello di comportamento che rappresenta una minaccia reale per l’ordine e la sicurezza pubblica, garantendo così un intervento proporzionato e mirato.

Inoltre, la legge richiede un timore serio di ulteriori perturbazioni dell’ordine pubblico. Ciò significa che il sindaco non può decidere a cuor leggero di imporre l’ordine; devono esserci segnali oggettivi che indichino un alto rischio che il bambino causi ulteriori disturbi. Questi segnali possono spaziare da atti costanti di vandalismo e confronti aggressivi a gravi perturbazioni della tranquillità sociale nei quartieri. La valutazione si basa su considerazioni giuridiche e fattuali, prendendo in considerazione incidenti precedenti, fattori contestuali come le condizioni familiari e il livello di supervisione fornito dai genitori o tutori.

L’ordine si applica esclusivamente in luoghi pubblici, concentrandosi sui comportamenti che influenzano direttamente la comunità più ampia. Il sindaco deve valutare attentamente se l’ordine sia appropriato nel quadro più ampio delle politiche giovanili e delle strategie locali di sicurezza. L’oggettività della valutazione, collegata a rischi concreti, garantisce che l’ordine non venga imposto arbitrariamente, ma funzioni come misura preventiva che interviene in tempo prima che l’escalation provochi danni, lesioni o gravi violazioni dell’ordine pubblico.

Sorveglianza e applicazione

La responsabilità principale per la sorveglianza e l’applicazione dell’ordine spetta ai genitori o tutori del bambino. Essi hanno l’obbligo legale di garantire che il minore rispetti le restrizioni imposte. Ciò include non solo impedire al bambino di trovarsi in aree vietate o di uscire in orari specifici, ma anche guidarne attivamente il comportamento per prevenire il ripetersi di azioni disturbanti. Il ruolo del sindaco è di supervisione e coordinamento; può monitorare il rispetto dell’ordine e, se necessario, coinvolgere la polizia o altre autorità competenti per assicurare l’effettiva esecuzione dell’ordine.

L’applicazione è principalmente di natura preventiva e non costituisce una sanzione penale. In caso di non conformità, il sindaco può valutare misure aggiuntive, come la rivalutazione dell’ordine o il rinvio a interventi sociali o ai servizi per i giovani. La documentazione e la registrazione degli ordini e del loro rispetto da parte del comune sono essenziali per garantire la legalità e l’efficacia della misura. La collaborazione con scuole, programmi di mediazione di quartiere e altri partner sociali può rafforzare la sorveglianza e il supporto, creando un approccio integrato alla gestione dei comportamenti a rischio.

L’implementazione della sorveglianza richiede un approccio attentamente calibrato. È necessaria flessibilità in base al contesto locale, alla gravità del comportamento del bambino e alla capacità dei genitori o tutori di vigilare attivamente. L’obiettivo generale rimane preventivo: evitare che il bambino causi danni a sé stesso, agli altri o all’ordine pubblico, consentendo al contempo ai genitori di esercitare efficacemente le loro responsabilità educative.

Poteri del sindaco per modificare o revocare

Il sindaco ha il potere di modificare l’ordine durante la sua validità, revocarlo completamente o concedere esenzioni in casi specifici. Questo potere è fondamentale per garantire la proporzionalità e il principio di sussidiarietà, permettendo all’ordine di rimanere allineato alle circostanze attuali del bambino e della famiglia. Ad esempio, se il comportamento del bambino cambia significativamente o se vi sono condizioni che rendono irragionevole il rispetto rigoroso dell’ordine, il sindaco può adeguare la decisione.

La modifica e la revoca sono anche necessarie per mantenere il carattere preventivo dell’ordine. L’inserimento della flessibilità evita di gravare inutilmente sui genitori, pur mantenendo la protezione dell’ordine pubblico e della sicurezza. La procedura di modifica o revoca richiede un’attenta valutazione, coinvolgendo i genitori o tutori e fornendo una giustificazione scritta. Ciò garantisce trasparenza, legalità e conformità alle corrette procedure amministrative.

In circostanze eccezionali, il sindaco può concedere esenzioni per situazioni specifiche, ad esempio quando misure alternative possono dimostrare di raggiungere lo stesso effetto preventivo. Ciò dimostra che l’ordine non è uno strumento rigido, ma uno strumento giuridico flessibile, adattabile alle circostanze uniche di ciascun caso, mantenendo come obiettivo centrale la protezione dell’ordine pubblico e la prevenzione di comportamenti destabilizzanti.

Ruolo dei genitori o tutori

I genitori o tutori sono al centro dell’esecuzione dell’ordine e hanno la responsabilità primaria del rispetto. L’ordine li pone esplicitamente nella posizione di guidare il comportamento del bambino, monitorare le azioni proibite e, se necessario, nominare supervisori aggiuntivi per attuare la misura. Questa responsabilità copre tutti i momenti e luoghi descritti nell’ordine e include sia l’applicazione diretta sia l’accompagnamento attivo per evitare la ripetizione di comportamenti indesiderati.

Il coinvolgimento dei genitori o tutori è essenziale per l’efficacia dell’ordine. Senza una collaborazione attiva, la misura preventiva potrebbe fallire, esponendo non solo il bambino ma anche i cittadini e la comunità locale alle conseguenze di comportamenti ripetutamente disturbanti. L’ordine rafforza il ruolo dei genitori come educatori e responsabili della sicurezza e dell’ordine, informandoli al contempo delle conseguenze legali del mancato rispetto.

I genitori e i tutori operano all’interno di un quadro giuridico che rispetta i loro diritti pur imponendo obblighi chiari. Ciò crea un equilibrio tra autonomia familiare e responsabilità sociale, con l’obiettivo comune di prevenire l’escalation dei problemi comportamentali e proteggere l’ordine pubblico, nonché il benessere del bambino e della comunità più ampia.

Obiezione e Ricorso

L’ordine rivolto ai genitori o tutori di bambini di età inferiore ai dodici anni è qualificato come una decisione ai sensi della Legge Generale sull’Amministrazione (Awb). Ciò significa che i genitori o i tutori hanno il diritto di presentare ricorso contro l’ordine emesso, affinché la loro posizione possa essere esaminata giuridicamente. La motivazione scritta dell’ordine è essenziale; il documento deve indicare chiaramente quali comportamenti o circostanze hanno portato alla misura, quali obiettivi l’ordine intende perseguire e su quali basi giuridiche si fonda la decisione. La trasparenza in questo processo garantisce che l’ordine non venga applicato in modo arbitrario o sproporzionato.

Inoltre, l’Awb prevede un quadro per l’audizione delle parti, nella misura in cui ciò sia praticamente realizzabile. I genitori o tutori devono avere l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista, creando un equilibrio tra l’applicazione preventiva e la protezione giuridica dei diritti familiari. Questa procedura previene restrizioni arbitrarie e rafforza la legittimità della misura. Permette inoltre di verificare la proporzionalità dell’ordine, assicurando che le limitazioni della libertà genitoriale e dell’autonomia familiare siano limitate a quanto strettamente necessario per raggiungere l’obiettivo preventivo.

Il quadro giuridico tutela inoltre il bambino da interferenze eccessive o non necessarie nella vita familiare. L’ordine deve sempre essere applicato in modo proporzionato e nel rispetto del principio di sussidiarietà. Imporre una misura temporanea e mirata garantisce sia i diritti dei genitori sia il benessere del bambino, proteggendo al contempo l’ordine pubblico e la sicurezza della comunità nel suo insieme. Esso fornisce ai genitori uno strumento giuridico per adottare contromisure qualora l’ordine fosse ingiustamente emesso, bilanciando attentamente la protezione della società e i diritti della famiglia.

Carattere Preventivo e Quadro Politico

L’ordine rivolto ai genitori di bambini di età inferiore ai dodici anni è essenzialmente uno strumento preventivo. Il suo obiettivo principale è prevenire ripetute violazioni dell’ordine pubblico da parte di bambini che hanno già manifestato un comportamento problematico. La misura non ha natura punitiva; si concentra su guida, supervisione e intervento prima che si verifichino danni a terzi o ulteriori escalation. Grazie al suo carattere preventivo, si riduce la probabilità che il bambino entri successivamente nel sistema penale o che siano necessarie misure di protezione dell’infanzia particolarmente gravose.

Il quadro politico relativo all’ordine integra questa misura preventiva in un approccio complessivo alla politica giovanile, promuovendo la collaborazione con la polizia, le scuole e le comunità locali, nonché interventi strutturati volti a ridurre comportamenti di disturbo. La valutazione dell’efficacia dell’ordine è fondamentale: lo strumento deve rimanere dinamico e flessibile, in modo da poter essere adattato alla situazione del bambino e della famiglia. Misure di breve durata, fino a tre mesi, garantiscono proporzionalità e flessibilità, evitando restrizioni eccessive per genitori e bambini.

Inoltre, l’ordine consente di fornire soluzioni su misura. Ogni bambino e ogni famiglia è unica, pertanto l’ordine può essere adattato specificamente alle circostanze individuali. Ciò rende lo strumento efficace in situazioni in cui gli interventi standard sono insufficienti e dove la prevenzione precoce è necessaria per evitare ulteriori escalation. Grazie a questa combinazione di prevenzione, supervisione e applicabilità giuridica, l’ordine diventa uno strumento potente per proteggere sia l’ordine pubblico sia il benessere del bambino, offrendo al contempo una chiara base giuridica per garantirne il rispetto e la supervisione.

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